L’espressione latina HOMO HOMINI LUPUS (letteralmente “l’uomo è un lupo per l’uomo”) ha il suo più lontano precedente nel drammaturgo latino Plauto, che riassume efficacemente un’antica concezione della condizione umana, in cui l’uomo avrebbe l’istinto travolgere gli altri, come il lupo che, in certe circostanze, fa a pezzi le sue similitudini.
La proposta HOMO HOMINI LUPUS è un libero adattamento del Woyzeck di Georg Büchner, collocato nel contesto dell’ospedale psichiatrico proposto da Peter Weiss a Marat / Sade e nella sua struttura drammaturgica di teatro nel teatro.
SINOSSI
In un ospedale psichiatrico, un gruppo di soldati provenienti da zone di conflitto e vittime di disturbi da stress post-traumatico, rappresenta il caso del soldato Woyzeck come terapia per la riabilitazione. Un uomo che subisce varie umiliazioni per sopravvivere, al punto da diventare un topo da laboratorio del medico. Disperato, è vittima di allucinazioni, in cui viene tradito dalla moglie e ossessionato dall’idea di ucciderla. La tragedia del femminicidio testimonia il dramma sociale in questa piramide dell’oppressione, dove Marie, la moglie di Woyzeck, è il sacrificio umano.
Homo Homini Lupus: un uomo sano, è stato trasformato in una bestia.
MESSA IN SCENA
Lo spazio in cui è ambientata l’opera è concepito come una stanza claustrofobica, cupa e decadente di un manicomio, con lunghe finestre laterali attraverso le quali il pubblico osserva l’azione dall’esterno.
Tutti i personaggi indossano maschere di pelle naturale, che sono state dipinte di nudo e stuccate per conferire loro una trama grottesca.
La musica composta per lo spettacolo viene eseguita dal vivo da uno dei pazienti che è sempre sulla scena.
SCHEDA ARTISTICA
Regia e adattamento: Bernardo Rey
Con: Nube Sandoval, Viviana Hernández, Verónica Falconi, Esteban Tinajero,
Alberto Cardeño, Roberto Garcés, Richard Galeano, Roger Rodríguez e Víctor García.
Scenografia: Bernardo Rey e Tatiana Ariza
Maschere: Bernardo Rey
Costume: Aurora Ghielmini
Musica: Vanessa Forero – Cenit
Fotografia e grafica: Camilo Gómez e Álvaro Caviedes
L’opera HOMO HOMINI LUPUS è stata creata grazie al sostegno del Teatro Mayor Julio Mario Santo Domingo, Iberescena e del Ministero della Cultura della Colombia.