Vincitore del premio Ellen Stewart International Award 2016

Antigone “vive ancora per far sentire la sua voce, per ritrovare se stessa, con il tessuto del suo sangue e della sua genealogia”.

Ispirato al lavoro della filosofa spagnola María Zambrano, questo epilogo si svolge nello spazio metaforico dell’esilio dove Sofocle lasciò Antigone, un luogo di permanenza tra la vita e la morte.

Da lì Nube Sandoval (drammaturgo-attrice) e Bernardo Rey (regista) riesumano poeticamente il dolore dei due Antigone, Zambrano e Sofocle, in una riflessione sullo spostamento e l’esilio, tema questo estremamente vicino al tragedia moderna.

La messa in scena propone una lettura contemporanea della tragedia, che, attraverso le proiezioni di video arte, ricorre al teatro delle maschere.

Dirección: Bernardo Rey
Adattazione teatrale: Nube Sandoval
Con: Nube Sandoval e Lara Pedilarco
Musica: Ermanno Ghisio Erba, coro de refugiados en Italia e Teatro Cenit
Video: Paul Harden e Grazia Genovese
Costumi: Aurora Ghielmini
Scenografia e Maschere: Bernardo Rey Rengifo
Fotografia: Camilo Gómez, Cecilia Posada e Ferruccio Gibellini

Una co-produzione del Cenit, LaMama Umbria International, ITI International Institute of Theatre e del Festival di Spoleto